Viviani Francesco

Viviani FrancescoViviani Francesco, figlio di Angelo e Giuseppina Marinoni nasce a Verona il 20 dicembre 1891. Di mestiere professore, risiede a Verona ed è celibe. Viene arrestato a Verona il 2 luglio 1944 e detenuto, prima alle Casermette di Montorio (Verona), poi nel Carcere giudiziario degli Scalzi ed infine presso il Palazzo INA (sede del Comando Generale SS e Polizia di Sicurezza – Befehlshaber der Sicherheitspolizei und des Sicherheitsdienst / B.d.S Italien). Viene poi trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen) il 25 agosto 1944. Su disposizione della Sipo di Verona (Sicherheitspolizei – Polizia di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Flossenbürg il 5 settembre 1944 (trasporto n° 81). All’arrivo, il 7 settembre 1944, gli viene assegnato il numero di matricola 21786 e viene classificato come deportato per motivi precauzionali (SCH – Schutzhäftlinge). Il 4 dicembre 1944 viene trasferito a Dora Mittelbau (campo satellite di Buchenwald). All’arrivo, il 6 dicembre 1944, viene immatricolato con il numero 101978 e gli viene assegnata la categoria di deportato per motivi politici (POL – Politisch). Viene poi trasferito a Buchenwald, dove arriva il 16 dicembre 1944. Gli viene dato il numero di matricola 94529 e viene assegnato al Blocco 64. Muore a Buchenwald-Weimar il 6 febbraio 1945 e viene sepolto nel cimitero del campo di concentramento in fossa comune (Buchenwald – KZ Friedhof).

Fonti: Archivio Aned Verona, Archivio Tibaldi, Venegoni, Libro dei Deportati, NARA – Washington, Ministero della Difesa, Arolsen.

Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 11035524 / Viviani Francesco (Flossenbürg)7348145 / Viviani Francesco (Buchenwald).

vestiario flossenburg
Documento di registrazione/vestiario del KZ Flossenbürg (Fonte The Arolsen Archives online collections) – 11035524 / VIVIANI FRANCESCO (Flossenbürg).

 

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Documenti di registrazione del KL di Buchenwald in The Arolsen Archives online collections – 7348145 / Viviani Francesco (Buchenwald).

Tratto dal progetto WikiANED–Memoria Quotidiana (autore del progetto promosso da Aned Verona – con il sostegno della Regione Veneto – Dennis Turrin, dottore in scienze storiche, di ANPI Verona e collaboratore ANED Verona)  – pubblicato su Instagram di ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.

francesco viviani memoria quotidiana

20 dicembre 1891
Nasce Francesco Viviani

Francesco Viviani nasce a Verona, studiando presso il Liceo Scipione Maffei e poi laureandosi in Lettere all’Università di Padova. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale come ufficiale di complemento e al suo ritorno si dedica all’insegnamento, guadagnandosi la fama di professore assai colto e molto severo. Antifascista fin dagli albori, è schedato nel Casellario Politico Centrale fin dal ’25 e gli viene interdetta la professione a causa del suo rifiuto di prendere la tessera del Partito Nazionale Fascista. Solo nel ’29 può tornare in cattedra, insegnando prima a Ferrara, dove lascia un bel ricordo in tanti suoi studenti, e poi in varie sedi lungo tutta la penisola. Si laurea una seconda volta, in giurisprudenza, ma anche questa professione gli è interdetta. Tornato nella città scaligera, nel ’43 si iscrive al Partito d’Azione clandestino e ne diviene una guida morale e politica, tanto da rappresentare il PdA nel II CLN veronese, da lui stesso presieduto.
Nei primi giorni del luglio ’44, insieme alla quasi totalità dei membri di quel CLN provinciale, è arrestato e rinchiuso prima alle Casermette di Montorio, poi nel carcere degli Scalzi e infine nei sotterranei del palazzo dell’INA, sede del comando tedesco, subendo violenze e torture per settimane.
Caricato sul Trasporto 81 (WikiANED 5 settembre), Viviani è deportato a Bolzano e in Germania, a Flossenbürg, poi a Dora-Mittelbau e infine a Buchenwald. Qui muore, sfiancato dal lavoro e dalla fame, il 6 febbraio 1945. Francesco Viviani allo stremo delle forze, trasportato da un compagno di prigionia, è ritratto in una rara foto trapelata dai lager, che preferiamo non mostrare.
Al professor Viviani è oggi dedicata la piazza della sua città natale in cui avvennero i primi scontri della Resistenza veronese.