Vantini Arturo, nasce a Verona il 27 settembre 1886. Di mestiere artista, risiede a Vallà di Riese Pio X (Treviso), è coniugato con Cleopatra Gabrielli e padre di un figlio. Dopo l’arresto, viene trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen). Su disposizione della Sipo di Verona (Sicherheitspolizei – Polizia di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Mauthausen il 14 dicembre 1944 (trasporto n° 111). All’arrivo, il 19 dicembre 1944, gli viene assegnato il numero di matricola 114118 e viene classificato come deportato per motivi precauzionali (SCH – Schutzhäftlinge). Il 12 febbraio 1945 viene ricoverato presso l’infermeria di Mauthausen (Revier) e dimesso il 6 marzo 1945. Viene ricoverato per la seconda volta presso l’infermeria di Mauthausen il 31 marzo 1945. Muore a Mauthausen il 20 aprile 1945.
All’inizio degli anni ’60 uno spazio all’interno del Memoriale di Mauthausen fu adibito a cimitero, nel quale vennero traslate le salme esumate sia dai «Cimiteri americani» di Mauthausen e Gusen, sia dalle fosse comuni allestite dalle SS. Nel settore II del Campo di Mauthausen e nella zona tra le baracche 16 e 19 furono sepolti oltre 14.000 Caduti, molti di questi di nazionalità italiana. Tra questi anche il Vantini.
Fonti: Archivio Tibaldi, Venegoni, Libro dei Deportati, Ministero della Difesa, Arolsen.
Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 1823042 / Vantini Arturo (Mauthausen).
