Soffiati Luigi, nasce a Salizzole (Verona) il 6 settembre 1915. Di mestiere contadino, risiede a Isola della Scala (Verona), è coniugato con Dina Gemmo e padre di un figlio. Viene arrestato a Isola della Scala dalle Brigate Nere il 22 novembre 1944 e detenuto presso il Palazzo INA (sede del Comando Generale SS e Polizia di Sicurezza – Befehlshaber der Sicherheitspolizei und des Sicherheitsdienst / B.d.S Italien). Viene poi trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen). Su disposizione della Sipo di Verona (Sicherheitspolizei – Polizia di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Mauthausen il 14 dicembre 1944 (trasporto n° 111). All’arrivo, il 19 dicembre 1944, gli viene assegnato il numero di matricola 114107 e viene classificato come deportato per motivi precauzionali (SCH – Schutzhäftlinge). Il 3 gennaio 1945 viene trasferito a Melk-Quarz (campo satellite di Mauthausen). Muore a Ebensee il 9 maggio 1945 e viene sepolto a Ebensee in fossa comune.
Note: morto dopo la liberazione.
Fonti: Archivio Aned Verona, Archivio Tibaldi, Venegoni, Libro dei Deportati, Valeria Morelli, Gazzetta Ufficiale, Arolsen.
BIOGRAFIA
Nasce il 6 settembre 1915 a Salizzole (Vr), da Mariano e Diomira Buratto. Nel 1924 si trasferisce nella vicina Isola della Scala, dove frequenta fino alla classe 6^ elementare.
Il 16 ottobre 1937 entra nel 62° Reparto Distrettuale di Vicenza e il 30 novembre viene aggregato al Deposito 4° Genio di Verona. Inviato in congedo illimitato il 20 agosto 1938 viene richiamato alle armi il 6 settembre del 1939, per essere poi collocato nuovamente in congedo illimitato il 23 settembre. Il 20 giugno del 1940, allo scoppio della guerra, viene aggregato al Magazzino Sanità della 4° Armata. Al tempo della visita di leva Soffiati esercita la professione di impiegato, mentre durante la guerra è commerciante di terraglie e generi vari e milita nel Partito Comunista. L’8 settembre 1941 ottiene una licenza di convalescenza di un anno, ma al rientro viene giudicato idoneo solo ai servizi sedentari. Richiamato per un breve periodo a Verona, viene poi trasferito a Bolzano. Pochi giorni prima dell’armistizio ottiene il permesso di tornare in famiglia, dalla moglie Dina Gemmo e dal figlio. L’8 settembre lo sorprende a casa.
Si unisce alla Brigata partigiana Anita, che opera nel territorio di Isola della Scala e fa parte del locale Comitato di Liberazione Nazionale clandestino, fino a quando viene arrestato dalle Brigate Nere e dalla Gendarmeria tedesca il 22 novembre.
La moglie testimonierà il 5 settembre del 1946, alla Commissione Interrogatrice Reduci dalla prigionia.
“Mio marito all’atto della cattura si trovava nella propria abitazione di notte a Isola della Scala dove venne rastrellato da camicie nere e gendarmi tedeschi. Fu in seguito trasferito e deportato in Germania a Mauthausen, frazione Ebensee il 22 novembre 1944 e dopo sofferenze e sevizie decedette il 9 maggio 1945.
Non ho alcuna notizia della sua vita passata in quei pochi mesi in quel campo di deportazione e di eliminazione perché non ho mai ricevuto notizie dirette di corrispondenza.”
Dopo essere stato trasferito nel campo di Bolzano, parte il 14 dicembre 1944 per Mauthausen, dove arriva il 19 e viene classificato nella categoria Schutz, primo numero di matricola 114107. Viene poi internato ad Ebensee, dove muore il 9 maggio 1945 e qui tumulato al cimitero, nei pressi del monumento Lepetit.
Il Tenente Agostino Barbieri, comandante del Battaglione Partigiani di Isola della Scala, dichiara, il 3 settembre del 1946, che Soffiati aveva fatto parte del suo Battaglione, con il grado di Commissario politico, dal gennaio 1944 al 22 novembre dello stesso anno.
Il 25 ottobre 1967 gli viene conferita la Croce al Merito di Guerra.
ANED sezione di Verona
Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 1771776 / Soffiati Luigi (Mauthausen) e “lista post bellica” – 1303467 / Soffiati Luigi (Ebensee).



Tratto dal progetto WikiANED–Memoria Quotidiana (autore del progetto promosso da Aned Verona – con il sostegno della Regione Veneto – Dennis Turrin, dottore in scienze storiche, di ANPI Verona e collaboratore ANED Verona) – pubblicato su Instagram di ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.
22 novembre 1944
Arresto di Luigi Soffiati
Nato a Salizzole (VR) il 6 settembre 1915 da una famiglia contadina, Luigi cresce nella campagna veronese stabilendosi a Isola della Scala. Svolge anch’egli il lavoro di contadino, per poi diventare impiegato e infine commerciante, ma è anche un fervente membro del Partito Comunista clandestino, che rappresenta nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) del suo paese e per il quale svolge il ruolo di Commissario Politico della Brigata ‘Anita’. La sua attività politica non sfugge all’occhio delle autorità fasciste e degli occupanti nazisti, che il 22 novembre ’44 arrestano lui e agli altri componenti del CLN, imprigionandoli prima nel Palazzo dell’INA, sede del comando tedesco a Verona, poi nel campo di trasporto di Bolzano e, infine, li deportano a Mauthausen: è successivamente spostato al sottocampo di Melk-Quarz e infine a quello di Ebensee.
Qui lo coglie la liberazione il 6 maggio ’45, ma le sue condizioni sono disperate: muore qualche giorno dopo, il 9, a soli 30 anni ancora da compiere.
Alla sua memoria è stata dedicata una delle prime nove pietre d’inciampo poste in provincia di Verona (a Isola della Scala, piazza Martiri della Libertà), in data 31 maggio 2021.