Rossini Giulietta, figlia di Primo e Clotilde Rossi (padre ferroviere e madre casalinga), nasce a Verona il 10 ottobre 1922. Di mestiere impiegata. Appartenente alla brigata partigiana “Stella Rossa” dal 1° agosto 1944. Il 16 dicembre 1944 viene arrestata dalle Brigate Nere a San Giovanni Lupatoto (Verona) per aver prima nascosto e poi distrutto materiale di propaganda ed armi. Viene portata nella caserma delle Brigate Nere e poi trasferita alle Scuole Sanmicheli (ora Scuola Duca d’Aosta) di Via Trezza. Infine, viene portata al Palazzo INA (sede del Comando Generale SS e Polizia di Sicurezza – Befehlshaber der Sicherheitspolizei und des Sicherheitsdienst / B.d.S Italien) dove viene interrogata. Detenuta nella cella n° 3, viene infine deportata da Verona 14 febbraio 1945 nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen). All’arrivo, gli viene dato il numero di matricola 9582 e viene assegnata al Blocco F Galleria. Impiegata presso la galleria del Virgolo (alcune volte viene impiegata anche a Salorno). Liberata a Bolzano il 1° maggio 1945, rientra a Verona lo stesso giorno a piedi.
Note: nel 1985 le verrà conferita la Croce al merito di Guerra per attività partigiana.
Fonti: Archivio Aned Verona, Venegoni.
27 gennaio 2022 – Conferimento della Medaglia della Città di Verona alla Memoria di Rossini Giulietta