Raldini Romualdo, nasce a Cologna Veneta (Verona) il 7 febbraio 1913. Di mestiere carpentiere, risiede a Gotha (Germania), è celibe e non ha parenti. Viene arrestato a Weimar (Germania) il 28 dicembre 1943 e su disposizione della Stapo di Weimar – Germania – (Staatspolizei – Polizia dello Stato), viene deportato nel Campo di concentramento di Buchenwald. All’arrivo, il 25 gennaio 1944, gli viene assegnato il numero di matricola 29759 e viene classificato come prigioniero di polizia (Polizei Häftling). Poi viene classificato come deportato per motivi politici (POL – Politisch). Viene infine trasferito a Laura (campo satellite di Buchenwald) e successivamente ricoverato presso l’infermeria di Buchenwald (Revier).
Note: nei documenti di entrata al campo di Buchenwald dichiara di non avere parenti e lascia il nominativo di un amico residente a Roverchiara, tale Nalini Giacomo. Inoltre risulta essere stato ricoverato presso l’infermeria di Buchenwald il 29 marzo 1944 per un ascesso al piede destro, il 31 marzo 1944 per un flemmone al tallone dello stesso piede e il 3 maggio 1944 per aver contratto la tubercolosi.
Fonti: Archivio Tibaldi, Libro dei Deportati, Arolsen.
Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 6897291 / Raldini Romualdo (Buchenwald).
