Mazzi Attilio

MAZZI ATTILIOMazzi Attilio, figlio di Domenico, nasce a Verona il 27 aprile 1885. Di mestiere macchinista. Risiede a Milano, è coniugato con Augusta Guaita ed è padre di quattro figli. Viene arrestato a Lissone (Milano) e poi trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen). Su disposizione della Sipo di Verona (Sicherheitspolizei – Polizia di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Mauthausen il 5 agosto 1944 (trasporto n° 73). All’arrivo, il 7 agosto 1944, gli viene assegnato il numero di matricola 82424 e viene classificato come deportato per motivi precauzionali (SCH – Schutzhäftlinge). Il 13 agosto 1944 viene trasferito a Gusen (campo satellite di Mauthausen) per poi essere ricoverato presso l’infermeria di Mauthausen (Revier) il 7 ottobre 1944. Muore a Gusen il 9 aprile 1945.

Note: nei documenti in Arolsen viene riportata come data di nascita 27 aprile 1888.

Fonti: Archivio Tibaldi, Venegoni, Libro dei Deportati, Spaziani, Arolsen, Gazzetta Ufficiale.


BIOGRAFIA

Di anni 59. Nato il 27 aprile 1885 a Verona. Sposato e padre di quattro figli. Di professiore imprenditore. Dopo l’apprendistato in Francia, nel 1910 apre un’azienda a Lissone (MI), che si occupa sia della tranciatura del legno che della vendita del prodotto lavorato ai numerosi mobilifici della zona. Antifascista sin dagli anni Venti, il 26 luglio 1943 celebra la caduta di Mussolini sfilando per le strade di Lissone alla testa di un piccolo corteo, con in mano un cartello raffigurante Badoglio. Il suo gesto non passa inosservato e, con l’instaurarsi della Repubblica sociale italiana (R.S.I.), Mazzi viene presto tratto in arresto. Incarcerato a Monza, subisce numerosi interrogatori da parte delle SS, prima di essere trasferito al penitenziario milanese di San Vittore, il 23 febbraio 1944. Deportato al campo di concentramento di Fossoli nell’estate successiva, il 5 agosto è inviato al Lager di Mauthausen e quindi al sottocampo di Gusen I, dove si spegne il 9 aprile 1945.

Lettera alla Moglie, scritta in data 17-09-1944, Campo di concentramento di Fossoli (Modena):

“Mazzi Attilio N 309

Campo di Concentramento di Fossoli (Modena)

17-9

Carissima Augusta

Non avendo mai ottenuta risposta alle mie lettere, avevo pensato di mandare questa lettera al Mauri a mezzo di una signorina di Lissone che un mio amico, suo fidanzato, attendeva oggi o domani. Sono dolente nell’apprendere quanto sia stato penoso il tuo viaggio – povera Nuccia abbi pazienza e perdonami, ma cosa vuoi avevo tanta, tanta voglia di vederti. Cosa  vuoi ho il presentimento che non ti vedrò mai più. Oggi abbiamo passato momenti tragici e io non fui colpito dalle raffiche delle mitragliatrici per un vero miracolo, venti centimetri più basso e sarei stato colpito in piena – forse sarebbe stato meglio – io sono ormai vecchio e malato; date le mie condizioni a che pro vivere?

Non che abbia paura: tutt’altro te lo giuro; se tu potessi immaginare solo in parte a traverso quali prove sono già passato senza mai tremare, ne saresti più che convinta – ma d’altra parte cosa vuoi sono stanco e soprattutto, ripeto, ammalato. Ad ogni modo, qualunque cosa avvenga, tu dovrai essere fiera del nome che porti. Io non mi sono mai pentito d’essere stato , e lo sarò sempre, un vero italiano – lo dissi e lo ripetei ai miei inquisitori con la testa alta. Ci tengo a ripetere perché tu lo possa un giorno dire ad Alberto, Aldo e Alma quando poverini saranno in grado di sapere e capire. Da qualche giorno ho preso la direzione di un laboratorio da falegname – passo così le mie giornate lavorando felice di non dover stare tutto il giorno in ozio, il che era per me la  maggiore sofferenza.

Ho ricevuto le Lire mille e ti ringrazio tanto – per l’avvenire informati cosa puoi spedire, ma credo che tu potrai mandarmi lire 200 alla settimana in un assegno circolare – se fossero troppe procura mene solo 100, io mi arrangerò lo stesso. Seppi che con te c’era Osvaldo; mi dispiace poveretto di arrecargli tante noie e dispiaceri, pregalo di perdonarmi.

Tanti baci cari a te, bambini e Anna. Osvaldo-nonna-Riccardo

Attilio – saluti affettuosi a tutti i parenti ed amici.

Nel caso dovessi morire farò in modo di farti prima sapere cosa desidero sia scritto sulla mia tomba. Addio Ninuccia, coraggio e rassegnazione – in alto i cuori.

Attilio”

Igor Pizzirusso

INMSLI – Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Milano  (in Mauthausen Memorial – Sala dei nomi – Biografie)


Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 1622314 / Mazzi Attilio (Mauthausen) e da 1318966 / Mazzi Attilio (Gusen).

001
Documenti di registrazione del KL di Mauthausen in The Arolsen Archives online collections – 1622314 / Mazzi Attilio (Mauthausen).
001 (1)
Registro dei decessi del KL di Gusen in The Arolsen Archives online collections – 1318966 / Mazzi Attilio (Gusen).