Garribba Giuseppe, figlio di Fortunato e Olga Venier, nasce a Cividale del Friuli (Udine) il 16 luglio 1912. Di mestiere pretore. È coniugato con Maria Morgante e risiede a Soave (Verona), dove viene arrestato il 26 settembre 1944. Viene poi trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen). Su disposizione del BDS di Verona (Befehlshaber der Sicherheitspolizei und des SD – Comandante della Polizia di Sicurezza e Servizi di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Dachau il 5 ottobre 1944 (trasporto n° 90). All’arrivo, il 9 ottobre 1944, gli viene dato il numero di matricola 113333, viene classificato come deportato per motivi precauzionali (SCH – Schutzhäftlinge) e viene assegnato al Blocco 23. Il 23 febbraio 1945 viene ricoverato presso l’infermeria di Dachau (Revier). Muore a Dachau il 24 marzo 1945 e viene sepolto in fossa comune sul Leitenberg (Lager Friedhof – cimitero del campo di concentramento Dachau-Leitenberg).
Fonti: Archivio Aned Verona, Archivio Tibaldi, Venegoni, Libro dei Deportati, NARA – Washington, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Arolsen.
Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 10062711 / Garibba (Garriba) Giuseppe (Dachau).

Tratto dal progetto WikiANED–Memoria Quotidiana (autore del progetto promosso da Aned Verona – con il sostegno della Regione Veneto – Dennis Turrin, dottore in scienze storiche, di ANPI Verona e collaboratore ANED Verona) – pubblicato su Instagram di ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.
16 luglio 1912
Nasce Giuseppe Garribba
Originario di Cividale del Friuli (UD), a sei anni rimane orfano di padre, caduto nel corso della Grande Guerra. Nonostante l’infanzia difficile, si laurea in giurisprudenza a Bologna e a soli 26 anni è nominato pretore di Cles (TN). Dal ’42 è assegnato, con lo stesso incarico, a Soave e Cologna Veneta (VR).
Nel 1943 si unisce al Partito d’Azione clandestino, collaborando con Ettore Gallo, futuro presidente della Corte Costituzionale, e organizzando successivamente una compagnia di 115 partigiani che opera sui monti dell’est veronese al comando del tenente Augusto Tebaldi (WikiANED 25 aprile). Quando nel ’44 viene costituito il primo CLN di Soave, Garribba è scelto come presidente, ma la sua attività partigiana non passa inosservata: subisce un attentato nel giardino di casa nel quale resta ferito a un ginocchio, ma non demorde. Il 25 settembre è arrestato dalle Brigate Nere, ma subito rilasciato in quanto non era stato emesso un mandato di cattura. Garribba potrebbe fuggire, ma non lo fa, pur consapevole del suo destino: il mandato arriva e lui è nuovamente incarcerato.
È sottoposto a un interrogatorio a Verona e poi è trasferito al campo di Bolzano, da dove invia un’ultima lettera alla moglie in attesa del quarto figlio. Deportato a Dachau, viene assegnato ai lavori di scavo che, unitamente al freddo e alle privazioni del lager, lo consumano molto rapidamente.
Giuseppe Garribba muore il 24 marzo 1945, a soli 32 anni.
Nel ‘65 il comune di Verona gli ha intitolato una via, mentre a Soave un busto lo raffigura nella sala delle udienze del palazzo della Pretura, che porta il suo nome.