Deambrogi Giuseppe, nasce a Valenza (Alessandria) il 12 marzo 1891. Coniugato con Teresa Barbero. Membro del II° Comitato Provinciale di Liberazione di Verona, viene arrestato a Verona e detenuto, prima presso le Casermette di Montorio (Verona), poi presso il Palazzo INA (sede del Comando Generale SS e Polizia di Sicurezza – Befehlshaber der Sicherheitspolizei und des Sicherheitsdienst / B.d.S Italien) ed infine nel Carcere giudiziario degli Scalzi. Viene poi trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen). Su disposizione della Sipo di Verona (Sicherheitspolizei – Polizia di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Flossenbürg il 5 settembre 1944 (trasporto n° 81). All’arrivo, il 7 settembre 1944, gli viene assegnato il numero di matricola 21674 e viene classificato come deportato per motivi politici (POL – Politisch). Il 30 settembre 1944 viene trasferito a Hersbruck (campo satellite di Flossenbürg). Muore a Hersbruck il 17 novembre 1944 e viene inumato nel Cimitero Sud di Norimberga (Nurnberg/Sudfriedhof – Urna 26193). Nella seconda metà degli anni ’50 il Ministero della Difesa riesce a rintracciarne le Spoglie, le fa esumare e traslare nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Friedhof Westhausen) alla posizione tombale riquadro C, fila 1, tomba 12.
Fonti: Archivio Aned Verona, Archivio Tibaldi, Venegoni, Libro dei Deportati, Gazzetta Ufficiale, NARA – Washington, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Arolsen.
Tratto dal progetto WikiANED–Memoria Quotidiana (autore del progetto promosso da Aned Verona – con il sostegno della Regione Veneto – Dennis Turrin, dottore in scienze storiche, di ANPI Verona e collaboratore ANED Verona) – pubblicato su Instagram di ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.
12 marzo 1891
Nasce Giuseppe Deambrogi
“Andiamo a recare il dono della libertà perché anche i nostri nemici, quando capiranno, siano liberi”.
Questa fu l’ultima frase pronunciata da Giuseppe Deambrogi alla figlia Antonietta, quando riuscì brevemente a incontrarla nel carcere veronese in cui entrambi erano rinchiusi. Originario di Valenza (AL), combatte nella ‘Grande Guerra’ e milita nel Partito Socialista, fino alla scissione del congresso di Livorno del 1921, quando confluisce nel Partito Comunista d’Italia. Capo gestore delle ferrovie, viene licenziato per ‘attività sovversiva’ dopo l’avvento del regime fascista ed è costretto a trasferirsi a Verona, dove trova un nuovo impiego in un’azienda di trasporti. Deambrogi e la moglie Teresa, seppur lungamente perseguitati, non tradiscono mai i propri ideali, che trasmettono anche ai tre figli (uno di loro, Giorgio, sarà anche condannato a due anni di confino). Il Partito Comunista clandestino lo designa per fare parte, nel giugno del ’44, del II CLN veronese, ma solamente un mese più tardi tutti i membri sono arrestati e detenute nelle carceri nazifasciste prima della deportazione, dove tutti troveranno la morte, ad eccezione di Vittore Bocchetta (WikiANED 15 novembre): Deambrogi è assassinato a Hersbruck, sottocampo di Flossenbürg, il 17 novembre 1944, all’età di 53 anni.
Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 10813289 / De Ambrogi Giuseppe (Flossenbürg).

