Azzetti Gaetano, figlio di Antonio e Rosa Bianchi, nasce a Belluno Veronese – frazione di Brentino Belluno (Verona) il 5 aprile 1925. Studente, risiede a Belluno Veronese ed è celibe. Viene arrestato a Belluno Veronese e detenuto a Verona. Il 26 gennaio 1945 viene trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen), dove gli viene assegnato il numero di matricola 8752. Su disposizione della Sipo di Verona (Sicherheitspolizei – Polizia di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Mauthausen il 1° febbraio 1945 (trasporto n° 119). All’arrivo, il 4 febbraio 1945, gli viene assegnato il numero di matricola 126024 e viene classificato come deportato per motivi precauzionali (SCH – Schutzhäftlinge). Il 17 febbraio 1945 viene trasferito a Gusen (campo satellite di Mauthausen). Muore a Gusen il 21 aprile 1945 e viene sepolto nella stessa località in fossa comune.
Fonti: Archivio Tibaldi, Venegoni, Libro dei Deportati, Gazzetta Ufficiale, NARA – Washington, Ministero della Difesa, Arolsen, Antonietta Azzetti (pronipote).
BIOGRAFIA
Nato il 5 aprile 1925 a Belluno Veronese (frazione di Brentino Belluno, VR), studente al liceo classico di Rovereto, dopo l’8 settembre sale in montagna per unirsi alle formazioni partigiane che operano nell’area Lessini e Monte Baldo, dapprima con la ‘Brigata Aquila’ per poi spostarsi con la ‘Brigata Avesani’.
Prende il nome di battaglia di ‘Tanò’ e partecipa ad azioni di sabotaggio. Viene nominato vicecomandante della Brigata Lulli dal comandante Ricca. Quando la brigata organizza lo spostamento in Lombardia Gaetano decide di non seguirli, ritorna in paese e va a lavorare per la TODT in zona.
A casa la famiglia in parte è sfollata a Ferrara di Monte Baldo e in parte rimane nella casa di Belluno. Il padre Giuseppe aderisce anche lui alla lotta partigiana, si sposta spesso sui monti per portare viveri ai famigliari e ai partigiani in luoghi concordati. Contemporaneamente la moglie Rosa Bianchi ospita in casa partigiani che devono fuggire o semplicemente attraversare la valle. In questi spostamenti il padre incappa in una retata in località Pian di Festa il 9 gennaio 1945 e viene arrestato con altre persone. Verrà torturato, incarcerato a Verona e poi deportato al KZ di Bolzano, da dove farà ritorno alla liberazione del campo.
Nel frattempo anche Gaetano, vittima di una delazione, viene arrestato dai tedeschi e viene rinchiuso nella prigione del paese. Alcuni uomini si offrono di liberalo, ma Gaetano rifiuta perché teme una rappresaglia sulla popolazione del paese.
Viene quindi portato a Verona, al palazzo dell’Ina, dove viene torturato e picchiato dalla Gestapo. Viene poi trasferito al KZ di Bolzano il 26 gennaio 1945, matricola 8752 e seppur brevemente sia il padre che il figlio si trovano al campo di concentramento altoatesino ma non si incontrano.
Gaetano viene deportato a Mauthausen, con il trasporto n. 119, proveniente da Bolzano, con 541 persone. Giunge al KZ di Mauthausen il 4 febbraio 1945. Mentre il padre farà ritorno alla liberazione del Campo di Bolzano, Gaetano morirà deportato, il 21 aprile del 1945, nel blocco 27 del sottocampo di Gusen II. Matricola n. 126024.

Documenti tratti da The Arolsen Archives online collections – 1338690 /Azzetti Gaetano (Mauthausen).

